Parto indolore, la puerpera in stato catartico
Clinica Ostetrica – Cagliari
In Sardegna l’ultimo reparto che ha accolto senza remore le tecniche dell’ipnosi è stato quello della Clinica ostetrica universitaria di Cagliari dove l’equipe di professionisti guidata dal ginecologo Alessandro Mauri e da Nino Sole, psicoterapeuta specializzato in ipnositerapia clinica, poche settimane fa ha eseguito il primo parto indolore sotto ipnosi nell’Isola. Alla paziente trentanovenne, madre già di due figli, sono bastati quattro ore di travaglio e infine pochi minuti per dare alla luce un bel maschietto. Senza l’ausilio di anestetici o altri farmaci.
“L’uso dell’ipnosi in ostetricia è ancora agli inizi in Italia – spiega Sole – ma nel resto d’Europa, Finlandia e Germania soprattutto, negli Stati Uniti e in Canada è una pratica sempre più diffusa, sicura e accettata dalla comunità scientifica”.
Al di là dei primati regionali si è trattato indubbiamente di un momento memorabile per tutti i protagonisti di questo lieto evento, ancora più speciale di altri: per i dottori, alla prima esperienza con una tecnica così innovativa, e per la partoriente, anch’essa medico e quindi consapevole dei risultati e delle possibili controindicazioni.
“Lo stesso dottor Mauri – racconta ancora Sole – mi ha confessato che in ventotto anni di carriera non aveva mai assistito a un parto quasi a braccia conserte, è bastato monitorare i parametri vitali della donna e accompagnarla con naturalezza fino alla nascita del figlio”.
Chi si stende sul lettino giura infatti di essere al centro di un evento quasi catartico, simile a un’esperienza extracorporea. Talmente entusiasmante da volerlo rivivere il prima possibile. Tensioni e dolore vengono messi da parte, rimane soltanto la gioia di abbracciare il nuovo arrivato.
“A differenza di quanto comunemente si crede – spiega ancora lo psicologo – ipnotizzare non è sempre sinonimo di addormentare. La paziente durante il travaglio è sottoposta a una seduta ipnotica leggera grazie alla quale giunge a uno stato di coscienza modificato e attenua la parte razionale della sua mente. Rimane sveglia, vigile e non perde neanche un secondo della nascita”.
Ma i risvolti positivi vanno anche oltre: “Lo stato di lieve trance non solo ci permette di ridurre al minimo o azzerare la somministrazione di anestetici, induce anche un rilassamento dei muscoli addominali e pelvici, la cui contrazione durante l’uscita dal ventre materno causa a volte uno schiacciamento del neonato, garantendo così la nascita di un bambino roseo”.
Fonte: L’Unione Sarda
Autore. Luca Mascia
L’ipnosi nelle corsie d’ospedale
Trattamenti Utile in quasi tutte le malattie
Gli scettici storcono ancora il naso, tanti pazienti invece esultano: gli esperti in ipnosi stanno entrando nelle corsie ospedaliere della Sardegna dalla porta principale. Dal trattamento delle più comuni dipendenze alla cura delle malattie autoimmuni, sembrerebbe non esserci limite al loro ruolo ora preso in seria considerazione anche dalla medicina tradizionale.
Forse è troppo presto per parlare di pietra miliare della scienza moderna, resta certo però che se in passato ipnosi e clinica sembravano destinate ad avvicinarsi soltanto in particolari campi della psicoterapia, ora l’alone di mistero attorno agli stati di trance indotti è stato sgomberato.
Questo grazie anche a Nino Sole, già professore ordinario di Psicologia dell’età evolutiva e specialista in ipnosi clinica e psicoterapia ipnotica, primo esperto sardo nel settore a essere accettato nelle sale operatorie dell’Isola come valido assistente in casi clinici particolari.
L’ultimo dei quali in ordine di tempo nella Clinica ostetrica universitaria di Cagliari dove è stato portato a termine il primo parto indolore sotto ipnosi in Sardegna. Pochi mesi prima un’altra pagina importante della medicina sarda era sta già scritta all’ospedale San Martino di Oristano dove l’Unità Operativa guidata dal dottor Antonio Caddeo, con l’aiuto di Sole, era riuscita a impiantare un defibrillatore automatico nel cuore di una paziente sotto ipnosi. Un tipo di intervento delicatissimo per il quale però era sconsigliata l’anestesia generale.
“Potenzialmente l’ipnosi può essere utile in quasi tutte le malattie – spiega Sole – si parte dai disturbi comportamentali più conosciuti come alcolismo, tabagismo, bulimia, anoressia e ludopatia, passando dalle cure analgesiche ai malati terminali di tumore ormai assuefatti alla morfina, per arrivare, come hanno dimostrato gli interventi degli ultimi mesi, alla gestione di travagli e parti e operazioni di cardiologia senza l’uso delle tradizionali metodologie anestesiologiche”. Sole, a dire il vero, mette un paletto importante.
“L’unica patologia in cui l’ipnosi sembra non avere effetto è il morbo di Alzheimer. In questo caso i centri nervosi sono compromessi, proprio quelli in cui la suggestione ipnotica fa breccia per condizionare il nostro organismo”.
Per il resto, i passi fatti dall’ipnosi clinica in Sardegna sono importanti. Da tempo Sole aiuta i pazienti affetti da claustrofobia a sottoporsi senza panico all’esame della Tac nello stretto cunicolo dell’apparecchiatura. Da oltre un anno, inoltre, nel reparto di gastroenterologia dell’ospedale Brotzu si stanno sperimentando protocolli di integrazione tra ipnosi e diagnostica per immagini nel trattamento della Sindrome dell’intestino irritabile e del morbo di Crohn.
Alla base della sperimentazione ci sarebbe una tesi suggestiva: la mente sotto ipnosi sarebbe in grado di intervenire attivamente sul corpo se messa in grado di visualizzare attraverso ecografie o radiografie l’organo malato.
Ampi margini di utilizzo si prospettano anche nelle terapie infantili, per le quali l’uso massiccio di farmaci non gioverebbe ai sistemi immunitari non ancora completi dei piccoli pazienti.
“Attenzione però – avverte Sole – ipnotisti non ci si improvvisa, lo si diventa dopo anni di studi specifici. Io ne ho trascorsi 4 in una scuola di Milano e mi perfeziono costantemente in Germania. I protocolli di anestesia e analgesia ipnotica non sono giochi di prestigio, ma il frutto di ricerche scientifiche approvate e sempre più apprezzate dai medici”.